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Nel paese in cui viviamo, la casa è uno dei beni nei quali si compiono grandi investimenti: tempo, energia e denaro vengono spesi in quantità incalcolabili sia da chi acquista casa per rifinirla a proprio piacimento, sia da coloro che vanno a vivere in affitto, sia da parte di chi la costruisce.

Essere italiani ci condiziona, Spesso, le scelte che facciamo sono mirate a soddisfare esigenze di tipo funzionale ed estetico e trascurano uno degli aspetti fondamentali: stare bene a casa propria

Siamo proprio sicuri che quanto ci viene propinato dalla moda e dalla tecnologia concorra al benessere? 

Teniamo tanto alla casa. Per noi, spesso la casa è un rifugio, un luogo nel quale rigenerarsi, togliere le maschere che talvolta indossiamo quando entriamo in ufficio e lasciarsi andare alla libertà di essere se stessi. Pantofole comprese.

In una cultura molto lontana dalla nostra, sia da un punto di vista geografico sia filosofico, più di quattromila anni fa è nata una disciplina che ha come obiettivo il benessere delle persone e consente di raggiungerlo attraverso l’uso consapevole di forme, colori e materiali.

Siamo in Cina, terra d’origine del feng shui conosciuto come arte di disporre lo spazio in sintonia con se stessi e in armonia con l’ambiente che ci circonda.

Probabilmente ti starai chiedendo cosa c’entra il feng shui con la cultura dell’abitare italiano.

Voglio sfatare uno dei luoghi comuni più diffusi a proposito di feng shui: non ha nulla a che vedere con l’arredamento etnico, magari orientaleggiante, nonostante non lo escluda. I fondamenti di questa disciplina si basano sull’osservazione della Natura. Il fatto di conoscerli e riuscire a replicarli in ambienti chiusi – nei quali trascorriamo più della metà della vita – consente di mantenere vivo il contatto con il mondo al quale appartiene la nostra essenza. Non si tratta necessariamente di riprodurre forme organiche o usare materiali eloquentemente naturali. La cosa importante è evocare la natura; il ciclo dei cinque elementi è lo strumento del feng shui secondo il quale, forme, colori e materiali possono essere associati all’acqua, al legno, al fuoco, alla terra, al metallo, spesso, a una combinazione di più elementi insieme.

Quando arredi la casa con il feng shui puoi soddisfare tutte le tue esigenze: estetica, funzionalità e budget. Rispetto a un approccio classico, la differenza sta nel fatto che un architetto feng shui ti conduce per mano in un viaggio dentro te stesso alla scoperta dei tuoi valori e delle tueattitudini per aiutarti a valorizzarli con le forme, i colori e i materiali che fanno vibrare la tua energia. L’ambiente influenza l’uomo che vi soggiorna, e d’altra parte l’uomo può modificare l’ambiente. Chi accetta questo presupposto comprende come lo spazio in cui vive può migliorare la qualità di vita. 

Stefania è una di loro. Nel 2007 ho arredato la sua casa e oggi, a distanza di qualche anno, ho voluto rivolgerle alcune domande che possono essere d’aiuto per chi lo sta facendo adesso.

Cominciamo con le presentazioni. Ciao Stefania, quanti anni hai e cosa fai nella vita?

Ho 36 anni e sono una libera professionista, una makeup artist / hair stylist e da poco insegnante di parrucco teatrale in una scuola di Milano. Amo viaggiare , dipingere e il mio gatto Piero.

Da quanto tempo abiti nella tua casa attuale?

Sono ormai otto anni che vivo nella mia casetta anche se da cinque solo nei week end e quindi ancor di più è diventata il mio rifugio, la mia pace.

Casa è…

Ritrovare l’ equilibrio, è rigenerarsi e ricaricare le pile. Casa è quel luogo dove, dopo aver chiuso la porta, gli stress restano fuori. La casa è lo specchio del mio mondo interiore.

Cosa ti ha spinto ad arredare la tua casa con il feng shui?

L’ amore per l’ equilibrio delle forme e le informazioni che mi avevi trasmesso con la passione del tuo lavoro.

Chi come te viaggia molto per lavoro, spesso non vede l’ora di tornare a casa. Tu di case ne hai due. Quella che si trova nella città dell’azienda per la quale lavori non è arredata secondo il feng shui, l’altra sì. Quali differenze di qualità della vita secondo te sono dovute a questa particolare filosofia dell’abitare?

Non c è paragone! Non si possono proprio confrontare. Nella casa trissinese, quella arredata con il feng shui, si dorme da dio, non solo per il silenzio ma perché regna veramente la pace. In questa casa,  l’ energia è giusta.

Sono passati ormai otto anni da quando abbiamo arredato la tua casa. Com’è cambiato, se è cambiato, il tuo modo di percepire il benessere di cui parli?

Il fatto di non viverci tutti i giorni mi aiuta a percepire ancora di più quanto la mia casa di Trissino mi regala appena entro. Inoltre, sogno molto di più .

So che ti piace invitare a casa i tuoi amici. Capita mai che qualcuno faccia qualche considerazione di come si sente quando viene a trovarti?

Tutte le mie amiche che si fermano a dormire mi dicono che non hanno mai dormito così bene. Quando si alzano al mattino si sentono rigenerate e non vorrebbero più andar via. Lo stesso quando abbiamo amici a cena.

Se una tua amica stesse pensando di affidarsi a un architetto feng shui per arredare la sua casa o il suo spazio lavorativo, cosa le diresti per convincerla a fare la tua stessa scelta?

Le parlerei della mia esperienza e la inviterei a casa mia!

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Ora che sei stato ospite virtuale a casa di Stefania, cosa pensi del feng shui che prima non avresti pensato?

Se anche tu come lei vuoi vivere in una casa bella e funzionale ma che abbia anche un’energia davvero unica, fonte di rigenerazione quotidiana, non serve ti dica di contattarmi. Puoi farmi tutte le domande che vuoi.

Michela Martini

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